La luna piena del 5 giugno si formerà nella nakshatra di Jyestha in corrispondenza della misteriosa costellazione dello Scorpione. Questa casa lunare dona l’Arohana Shakti, il potere di dirigere le persone verso nuove conquiste.
Jyestha vuol dire “la più anziana” e rappresenta l’autorità, la fermezza, la leadership.
Il simbolo che la contraddistingue è un’ombrella, a significare che il dovere morale più importante per gli anziani è proteggere le generazioni future.
Un’eclissi parziale oscurerà il nostro satellite, scuotendo le energie sia a livello personale che collettivo. Molti di voi in questi giorni si sentiranno particolarmente agitati e faticheranno a dormire (Jyestha è la dea del riposo notturno).
Le energie celesti continueranno a scardinare tutti i sistemi politici ed economici che opprimono i più deboli fomentando il coraggio di abbattere lo status quo.
L’energia dello Scorpione ben risuona con i concetti di morte e rinascita, con la capacità di cambiare pelle e disgregare ciò che ostacola la guarigione e l’evoluzione dell’umanità.
Antares è governata da Indra, il Signore della folgore. Prepariamoci ad affrontare una pioggia di fulmini illuminanti. A recuperare una visione lucida della realtà.
Pensiamo alla Torre, l’immagine più spaventosa dei Tarocchi: ciò che non è costruito su fondamenta solide deve crollare.
La pandemia così come la terribile morte di George Floyd hanno evidenziato un tessuto sociale intrinso di disuguaglianze e povertà.
Dal 7 al 21 giugno riprenderà il kala sarpa yoga e chiederà a gran voce di non reiterare gli errori delle generazioni passate.
Jyestha è la sorella più anziana di Lakshmi. In principio era venerata come dea della saggezza e della maturità, ma nel corso dei secoli è stata “declassata” a divinità del dolore, della sfortuna e della povertà. Le sue statue vengono collocate in ambienti trascurati e solitari.
L’eclissi di domani porrà l’accento sui temi della discriminazione, della povertà, dell’oppressione e dell’ingiustizia sociale mentre Budha/Mercurio (retrogrado dal 18 giugno all’undici luglio) infiammerà la frustrazione e i conflitti. Evitate le discussioni superflue e ricordate che ogni gesto e parola contengono i semi del cambiamento.
Anche Shukra/Venere continuerà il suo moto retrogrado consentendoci di esaminare (ed eventualmente migliorare), le dinamiche inerenti alla gestione dei soldi, delle relazioni e del potere personale.
In questi giorni cercate di connettervi alla saggezza delle vostre antenate e di proteggere le persone che hanno bisogno di aiuto. Jyestha infatti, ha a cuore le sofferenze di chi è povero e vulnerabile.
In India domani si festeggerà Jyeshtha Purnima in onore di Savitri, esempio di amore e devozione coniugale. La donna supplicò per tre giorni il dio dell’Oltretomba Yama pur di riavere con sé il marito. Le mogli che osservano il digiuno e i rituali prescritti saranno benedette con un matrimonio lungo e felice. Secondo la tradizione, i mariti godranno di buona salute e di un’esistenza serena. In genere le donne si alzano presto, fanno un bagno purificatorio, pregano Savitri e svolgono il puja dell’albero di baniano (rappresenta la sacra trinità induista -Brahma, Vishnu e Mahesh). Durante la giornata chiedono la benedizione dei membri più anziani delle proprie famiglie.
Meditazione
Sedetevi con le gambe incrociate e la schiena dritta. Le mani toccano le ginocchia. Rilassatevi per qualche minuto respirando profondamente. Gli occhi restano chiusi.
Mantra: Ek Ong Kaar, Sat Gur Parsaad, Sat Gur Parsaad, Ek Ong Kaar
Significato: Dio e Noi siamo Uno, Lo so per la Grazia del Vero Guru, Lo so per la Grazia del Vero Guru- Dio e Noi siamo Uno. Questo canto celebra l’unione tra il genere umano e Dio. Nulla è impossibile quando siamo tutt’uno con Dio.
E’ uno dei mantra più potenti per trasformare i pensieri e le energie basse/negative in forza creativa. Dopo averlo recitato fate attenzione a non dire nulla di sconveniente (amplifica la potenza dei pensieri e delle parole).
Benefici: pace mentale, rimozione degli ostacoli, dissoluzione dei pensieri negativi.
Incenso consigliato: sangue di drago
La dea Jyestha
Ha la pelle scura ed è raffigurata seduta su un trono. Tiene un loto blu nella mano destra e un vaso d’acqua nella mano sinistra. Il suo attributo è la scopa e ha uno stendardo che ritrae un corvo (Kakkaikkodiyal). I lunghi capelli sono intrecciati e raccolti in un’elegante pettinatura.
Ciò dimostra che Jyestha in origine incarnava l’immagine della donna potente e autonoma all’interno della famiglia.
Quando la poligamia era una pratica diffusa, la prima moglie poteva ripartire e organizzare i compiti delle spose arrivate in seguito.