Universalmente considerato come uccello del cattivo augurio, il corvo è il simbolo della maledizione. Frequentatore abituale di cimiteri e campagne desolate, suscita immagini di morte, solitudine e tristezza. In principio i corvi erano attributo di Coronide dea preolimpica poi trasformata in una mortale sedotta da Apollo. Tuttavia la fanciulla preferì unirsi ad un uomo e Apollo, scagliò la sua rabbia contro il corvo, reo di avergli dato la brutta notizia. Le sue piume bianche divennero nere come la pece.
Nella mitologia scandinava Odino ha due corvi che rivestono il ruolo di guardiani e messaggeri. Si chiamano Hugin “il Pensiero” e Munin “la Memoria” e manifestano la stessa capacità di precognizione del dio. Tutti i giorni li libera e dopo aver percorso il mondo in lungo e in largo tornano per fare un rapporto dettagliato su ciò che hanno visto e udito. Anche le Valchirie, sorelle di Odino, potevano trasformarsi in corvi e volare sui campi di battaglia per portare le anime dei guerrieri norreni nei cieli del Valhalla. Presso i Celti i corvi erano sacri alla dea Morrigan.
Nell’Orfismo evocano la morte iniziatica, in alchimia la nigredo.
La favola di La Fontaine ci mostra ancora una volta il corvo sotto una cattiva luce, pieno di sufficienza e orgoglio. L’astuta volpe giocando sulla sua presunzione riesce a sottrargli il formaggio. Nella religione mitraica l’iniziato doveva ascendere attraverso sette gradi di consacrazione: il corvo, messaggero divino, rappresentava il primo grado “Corax“.
Presso gli Indù incarna il concetto di metamorfosi ed è una delle manifestazioni del dio Brahma.
Gli sciamani invocavano lo spirito del corvo per rendere le visioni più comprensibili: le sue ali nere trasportavano i misteri del cosmo.
In Congo assunse la funzione di protettore e aveva il compito di avvertire gli uomini dei pericoli.
Nella mitologia cinese il sole è rappresentato da un corvo dorato con tre zampe, mentre in quella giapponese è caro alla dea Amaterasu. Noto col nome di “Samjogo Kari-sae” in Corea il corvo è considerato più potente del drago e della fenice.
Secondo la Bibbia e il Corano era un uccello impuro e insegnò a Caino come raschiare il terreno per nascondere il corpo di Abele. Nell’episodio del diluvio universale, Noé inviò un corvo in ricognizione, per assicurarsi che tutti gli abitanti dell’arca potessero lasciare la loro dimora provvisoria. Ma il volatile, offeso per essere stato inserito fra le creature impure, rifiutò. Per questo Noé lo maledì e diventò un uccello di malaugurio. Tuttavia, i corvi aiutarono S. Espedito e S. Benedetto.
Una leggenda degli Algonchini racconta che dopo il diluvio universale, il dio Michabo, desideroso di ricostruire la terra, inviò il corvo a cercare dell’argilla ma l’uccello non portò a termine la missione.
In America, fra gli indiani Tlingit, il corvo è il demiurgo che organizza il mondo e diffonde la civiltà. La leggenda narra che nacque da una pietra arroventata e donò la luce agli uomini. Nella cultura Maya era il messaggero del dio del tuono.
Ripete sempre lo stesso verso: “cran, cran” che i Romani trasformarono in “cras, cras” ovvero “domani, domani” a indicare il pigro che rinviava sempre al giorno seguente le proprie faccende. Rappresenta anche la collera perché fa a pezzi i suoi avversari e la durezza di cuore, per il becco robusto. Dal punto di vista psicologico è l’emblema del sé ombra o il lato oscuro della psiche.
Nei sogni indica le paure, i contenuti rimossi della persona. In alcuni casi ha un valore orcolare e svela i segreti dell’Aldilà.
Messaggi positivi del corvo
-intelligenza
-astuzia
-protezione
-chiaroveggenza
-trasformazione
-potere e prosperità
-sapienza
Messaggi negativi
-pigrizia o indecisione
-indiscrezione
-schiavitù dei sensi
-ira e durezza
-demoni interiori
Bibliografia:
Volario. Simboli, miti e misteri degli esseri alati: uccelli, insetti e creature fantastiche