In Lettonia il Solstizio ha poco a che fare con la festa di San Giovanni.
Il giorno di “Jani” è una festa nazionale durante la quale si svolgono antichi rituali pagani.
Il 23 e il 24 giugno le persone celebrano questa ricorrenza all’aperto accendendo fuochi e danzando tutta la notte. E’ un momento importante per purificare il corpo e propiziare la fertilità.
I cibi tipici hanno una forte valenza simbolica e sono il formaggio al cumino e la birra.
Il cumino era usato per i legami d’amore e per aumentare la secrezione lattea delle vacche e degli ovini; rappresenta quindi l’abbondanza e l’amicizia.
Gli uomini indossano corone fatte con foglie di quercia mentre le donne si adornano il capo di fiori.
Anche la casa è decorata con rami di betulla, sorbo e spine per proteggerla dalle streghe. Secondo la tradizione infatti, il confine fra il mondo materiale e quello spirituale in quei giorni è più sottile. Le piante sarebbero invase da forze misteriose e avrebbero proprietà curative maggiori rispetto agli altri periodi dell’anno. Nella città di Riga si tiene ancora il tradizionale mercato delle erbe.
Ma il fiore più ricercato è quello della felce: chi lo trova avrebbe grande fortuna e rivelazioni spirituali.
“Visas lauku puķes zied,
Papardite, ta nezied;
Ta zied Jāņu naksniņâ,
Kad ļautiņi neredzeja.”
“Tutti i campi son fioriti
Sol la felce non è in fiore;
Nel solstizio lei fiorisce,
Di nascosto dalla gente.”