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La Notte delle Fate o Noaptea de Sânziene: la vigilia di San Giovanni in Romania. Tradizioni del 24 giugno

fate sanzieneIn Romania il 24 giugno è la festa delle “Sânziene” bellissime entità dalle sembianze femminili simili alle fate che la vigilia di S. Giovanni scendono sulla terra.
La parola “sânziene” è composta da “sân” sante e “ziane” ossia fate ma è anche il nome di un fiore di colore giallo-dorato (Galium verum) che fiorisce nei giorni che precedono il solstizio d’estate.
Durante la magica notte i ragazzi dei villaggi accendono i fuochi per attirare le fate mentre le donne raccolgono le erbe prima del tramonto per farne coroncine da lanciare sui tetti al fine di convolare felicemente a nozze.

 

Mirela Baciu  scrive:

int-ok317“Uno dei miei ricordi più belli dell’infanzia vissuta nel villaggio dei nonni è proprio questo: raccoglievo anche io i fiori, intrecciavo delle coroncine che poi  lanciavo sui tetti delle case. Una per ogni membro della famiglia. Se era giovane, il rituale era diverso, la coroncina doveva rimanere sul tetto, perché così portava fortuna e un bel matrimonio alle fanciulle in età da marito. Per gli anziani, le coroncine dovevano restare sul tetto perché,  se cadevano,  significava una morte vicina. Le coroncine si lanciavano anche sulle stalle degli animali, per lunga vita e in salute. Le fate sânziene proteggevano anche i morti, perciò andavo con le ragazze del villaggio al cimitero a riporre una coroncina dorata su ciascuna croce. Nel frattempo, al tramonto,  i ragazzi accendevano fuochi sui prati per attirare le fate e i loro poteri benefici. Siccome le fate sono raffigurate nell’immaginario collettivo con una bellezza unica, c’è anche un rituale che si doveva compiere la mattina del 24 giugno: all’alba, le anziane del villaggio andavano sui campi e raccoglievano la rugiada dai fiori di sânziene, con la quale le fanciulle si lavavano poi il viso per rimanere sempre giovani e belle. Non so se mia nonna abbia mai creduto in questi miracoli, ma quel giorno ci faceva sempre lavare con la rugiada. Il rispetto di questi riti è alimentato dalla credenza che la fate buone potevano trasformarsi in streghe se non venivano celebrate a dovere”.

Fonte: http://www.blog2fete.com/?p=719

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