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Il secondo chakra: Svadhishtana

imagesIl nome del secondo centro energetico in sanscrito significa “dolcezza” e rappresenta l’identità emozionale, la capacità di una persona di provare emozioni. E’ collocato nella regione pubica alla radice del pene o della vulva. Attraverso il secondo chakra entriamo in contatto con il bisogno di provare piacere, passione, l’esigenza di unirsi all’altro, di avere una relazione sessuale appagante. Sono i sentimenti che proviamo interiormente a muoverci all’unione fisica con l’altro. Quando reprimiamo i sentimenti e ci rifiutiamo di ascoltarli per paura di apparire deboli o perché non sono socialmente accettabili, perdiamo il contatto con noi stessi e ciò che vogliamo. E’ l’acqua l’elemento collegato al flusso delle emozioni, alla mobilità, alla fusione dell’energia maschile con quella femminile. Per l’equilibrio di questo chakra sarà fondamentale saper dare e ricevere piacere, vivere la propria libertà nel rispetto delle regole sociali, gestire in modo corretto i confini fra noi stessi e gli altri. Fin da piccoli ricerchiamo il piacere, che ci espande, fa aumentare la nostra consapevolezza, dona entusiasmo. Il desiderio è un impulso vitale e ci spinge alla conquista di ciò che vogliamo; i sensi di colpa bloccano il flusso delle emozioni e gli stessi movimenti del corpo che diventa “rigido”. La forza opposta a Svadhistana è proprio la colpa: a volte soddisfare un piacere genera dei rimorsi ma se lo neghiamo ci poniamo dei limiti e tendiamo a sfogare la frustrazione compensandoli in modi diversi, spesso dannosi. Per esempio: sono a dieta ma ho voglia di mangiare un dolce. Inizialmente reprimerò l’impulso che però tornerà più forte probabilmente portandomi ad un’abbuffata di zuccheri. Questo perché quando un piacere non viene appagato il desiderio aumenta creando dipendenza. Ma se cerchiamo un giusto compromesso (non mi nego un piccolo pezzetto di cioccolata), lavorando sui sensi di colpa e tentando di capire cosa ci spinge ad agire in un certo modo ecco che la colpa può essere rimossa. Certo, questo non dev’essere un incoraggiamento ad evitare di assumersi le proprie responsabilità.

Svadhishtana disarmonico
Inquietudine-massonica
A livello fisico lo squilibrio di questo chakra influirà proprio sugli organi che fungono da “centraline” di scambio fra interno ed esterno del corpo controllando il corretto fluire dei liquidi corporei: i reni e l’apparato genitale. Svadhistana bloccato può causare: sterilità, problemi nell’affrontare la sessualità in modo sereno, disfunzioni delle gonadi, coliche, dolori alla parte bassa della schiena che sarà “rigida”. Emotivamente la persona apparirà fredda e introversa nelle relazioni. E’ importante ricordare se da piccoli siamo stati ascoltati, il modo in cui esprimevamo i nostri pensieri e interagivamo con l’ambiente circostante. Con questo chakra si va oltre la stabilità della radice/ Muladhara per intraprendere nuove strade: entriamo in rapporto con l’altro, un partner col quale condividere la vita. Svadhistana carente denota staticità nel corpo, nella mente e nei movimenti: sarà leso il collegamento fra sentire/azione, fra l’io e il mondo circostante. Se Svadhistana è lavora in eccesso avvertiremo il bisogno di scaricare l’inquietudine emotiva muovendoci troppo, volendo cambiare sempre, finendo per essere inconcludenti e incostanti ed evitando le difficoltà. Si preferirà la gratificazione facile, l’egocentrismo, la persona diventerà ipersensibile, tenderà a controllare il comportamento degli altri e raramente accetterà critiche. Potrebbero emergere anche blocchi relativi alla creatività. Quando questo chakra lavora bene le emozioni sono equilibrate e si ha l’energia necessaria per pianificare il proprio futuro.

Svadhishtana: ristabiliamo l’equilibrio!
indexIn astrologia Svadhistana è associato a Venere e alla Luna che influenzano i segni del Toro, della Bilancia e del Cancro; assieme a quelli d’acqua (Cancro, Scorpione, Pesci), estremamente volubili e sensibili, dovranno prestare la giusta attenzione all’equilibrio di questo chakra. Secondo la cristalloterapia le pietre utili ad armonizzarlo sono la pietra di luna (adularia), la selenite, la crisocolla, l’amazzonite, l’opale di fuoco e granato spessartrite, la corniola. In generale quelle di colore arancione. Per riequilibrarlo sarà utile meditare sull’elemento acqua, fare lunghi bagni distensivi, assumere molti liquidi, rilassarsi ascoltando il rumore della pioggia, passeggiare in riva al mare o in altri luoghi in cui sia presente l’acqua. Il colore del chakra è l’arancione legato all’energia fisica e mentale, alla fiducia e alla creatività. Indossarlo è indicato quando ci si sente bloccati, ad un punto fermo della propria vita e si ha paura di affrontare i cambiamenti necessari per lasciarsi il passato alle spalle. L’azione associata a questo colore è l’espansione intesa come apertura alla vita. Il suono associato a Svadhistana è Vam che può essere ripetuto durante le pratiche di meditazione immaginando una luce arancione espandersi dalla parte inferiore dell’addome tra la quinta vertebra lombare e l’osso sacro.

Bibliografia:

Lux

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