Verbena

Simbologia planetaria: Venere – Mercurio

x123771866949c6168dbdeb5La verbena doveva essere un’erba consacrata alla Grande Madre se i Greci e Romani la chiamavano “Lacrime di Iside”. Simbolo di invulnerabilità, Dioscoride le attribuiva proprietà miracolose. I Celti e i Germani la usavano nei riti religiosi e magici e la consideravano una panacea. Infatti entra a pieno titolo fra le erbe di San Giovanni. In Inghilterra si diceva che fosse spuntata sul monte Calvario e perciò fosse santa. Era considerata un’erba pura, che esigeva la castità. In Piemonte, la gente credeva che soffregandosi della verbena sul palmo della mano si sarebbe stati infallibilmente amati dalla prima persona alla quale si sarebbe stretta la mano. In Sicilia la si invocava recitando particolari scongiuri, in particolare a Santa Lucia protettrice della vista. Alle calende di gennaio con l’inizio del nuovo anno i Romani si scambiavano le “strenae“- doni augurali raccolti in un bosco dedicato alla dea Strenia, apportatrice di buona fortuna e felicità. La “strena” era la Verbena officinalis. I Romani usavano la verbena per purificare gli altari e per facilitare le missioni dei Fetiales, gli ambasciatori che stringevano patti o indicevano una guerra. La pianta era consacrata a Venere, che nell’iconografia appare incoronata da verbena e mirto. Le venivano attribuite virtù afrodisiache e la capacità di rendere salde le unioni. Il suo nome deriva dalla radice indoeuropea “rhabdos“- verga o più precisamente “bacchetta magica”. In Gallia, l’erba delle fate dava l’ispirazione divina ai bardi che si incoronavano con le sue foglie. La verbena a livello sottile allontana l’angoscia e la malinconia, stimola la voglia di vivere, le idee e i progetti. Alcune foglie di verbena portate addosso aiutano a mantenere la pace interiore. I suoi fiori sono impiegati nella preparazione di “Vervain” un rimedio del Dr. Bach utile per chi è intollerante e troppo sicuro di sé.

Usatela per: propiziare la prosperità, la fortuna e l’amore. Allontanare la malinconia, proteggere la vista, purificare la casa, ottenere l’ispirazione, migliorare le relazioni, attrarre la benevolenza altrui.

Pietre da associare alla verbena: giada verde, malachite, quarzo rosa, crisocolla, smeraldo.

Bibliografia:
Florario di Alfredo Cattabiani

 

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