La festa che cade il primo febbraio e che più tardi è diventata la festa di Santa Brigida prendeva il nome di “òimelc” a indicare il periodo in cui iniziava la lattazione degli agnelli.
Il senso autentico di tale festività si desume da un’antica quartina: “Assaggia ogni cibo con ordine, la cosa deve accadere durante la festa di Imbolc, il lavarsi le mani, i piedi, il capo, così io lo spiego”.
Il termine “imb-folc” allude alle purificazioni rituali che avevano luogo in questa data molto vicine ai “februa” romani. Per i druidi Imbolc rappresentava l’inizio della Primavera, tempo dedicato ai riti d’iniziazione.
La festività celebrava anche la luce e l’allungarsi delle giornate per questo la gente accendeva lumini e candele a sostegno del sole.
Con l’avvento del Cristianesimo la festa di Imbolc divenne la Candelora. Poiché la festa pagana era associata alla dea Brígit si trasformò nella ricorrenza di Santa Brigida.
Leggenda vuole che la santa, educata al druidismo, apprese l’arte della magia e degli incantesimi, della veggenza e delle sacre scienze della natura ma decise di abbracciare la fede cristiana ordinata dal vescovo di Ardag. La sua prima fondazione religiosa nacque a Drumcree e fu edificata all’ombra di una quercia.
Morì nel 525 e nel 650 fu vergata la sua biografia dal titolo “Vita Brigitae” in cui affiora il simbolismo druidico che permeava le tradizioni legate alla sua esistenza. Si narra che nel santuario di Kildare Santa Brigida custodisse il fuoco assieme a diciannove monache. La santa assunse i simboli della dea, in particolare quelli connessi alla fertilità.
Tutt’oggi in Irlanda si intrecciano le “croci o bambole di Brigit” composte da quattro braccia di uguale lunghezza simbolo della ruota solare.
Le spighe di grano usate per fabbricarle provengono dall’ultimo covone del raccolto dell’anno precedente o Madre del Grano.
In Italia esiste ancora l’usanza di scrivere i propri difetti (o le cattive abitudini) sulle foglie di granoturco per poi gettarle nel fuoco, un modo per chiedere agli antenati il supporto spirituale necessario ad apportare i dovuti cambiamenti.
La purificazione e la dissoluzione dei limiti sono concetti cari al segno del mese, l’Acquario, che rappresenta la decomposizione delle forme materiali all’interno di ogni processo, ciclo o periodo. Per mezzo della sua acqua spiritualizzante riporta ogni creatura al suo stato di “uovo” o seme pronto a rinascere.
Nota
Il termine Brigit deriva dalla radice cimrica “Bri” che significa dignità, onore. Secondo la tradizione irlandese la dea Brigit è la patrona dei poeti, dei fabbri e dei medici. Aveva inoltre il compito di custodire il fuoco sacro al dio Bath.
Bibliografia:
I misteri dei Celti. Miti, riti, credenze e leggende