Il solstizio d’inverno porrà fine a un oscuro ciclo karmico.
La notte più lunga dell’anno decreterà il ritorno della luce, Uttarayana, un periodo di sei mesi favorevole alla crescita spirituale.
Gli antichi Rsi credevano che nella giornata del 21 dicembre il sole morisse per poi rinascere.
Bhishma trattenne il suo ultimo respiro pur di morire durante il solstizio, un tempo benedetto per ogni fine e ogni nuovo inizio.
Domani la grande congiunzione di Giove e Saturno raggiungerà il culmine. Sarà la prima visibile a occhio nudo da ben 800 anni, ossia dal 1200 circa.
Secondo l’astrologia vedica Shani e Guru saranno in guerra (graha yudda).
I due giganti formeranno una specie di cometa (o duplice fiamma) nel cielo.
Avremo l’occasione di osservare quali battaglie si agitano dentro di noi e di lasciar andare ciò che ha fatto il suo tempo.
Sospesi fra il buio e la luce, Karma e Dharma, sta per arrivare un nuovo anno dominato dal severo Saturno.
Nonostante le nuove restrizioni e il caos dilagante, teniamo a mente che il Sole sorge sempre, anche dopo la notte più buia.
Chiediamo a Durga, Ganesha e Shiva di illuminare la nostra consapevolezza in modo da comprendere il senso profondo di ogni fine e di ogni inizio nelle nostre vite.
Leggi qui per approfondire il significato e le possibili conseguenze della graha yudda.