Salice

Simbologia planetaria: Luna

IMG_3088Il Salice è un albero dotato di poteri straordinari ed è connesso alla dea Ecate e alle pratiche isidee.  Il suo simbolismo è connesso agli aspetti mortuari della Grande Madre.
Hugo Rahner scrisse: “Il salice è qualcosa di duplice, in riscontro alla duplicità delle dee Demetra e Core che si veneravano ad Eleusi, una pianta che è a un tempo madre e vergine, germogliante e casta, vivente e morta”.
E’ governato dalla Luna in quanto predilige l’triformeacqua e fra i sui suoi rami nidifica il torcicollo, uccello sacro alla Dea-Luna del monte Pieria. Le sue foglie e la corteccia, che contiene acido salicilico, sono un rimedio contro i crampi reumatici, ritenuti opera di stregoneria. Il liknon, il setaccio usato per vagliare i cereali era fatto di salice: su crivelli di questo tipo le streghe del North Berwick avrebbero navigato nei loro sabba. Le parole “witch e wicked“, ossia “strega e malvagio”, derivano dallo stesso termine che indicava anticamente il salice,  e da cui deriva anche “wicker”,  “vimine“. E’ l’albero degli incantesimi, il quinto dell’anno e cinque era il numero sacro a Minerva, dea-Luna romana.
La “scopa della strega” nelle campagne inglesi è fatta con un bastone di frassino, rametti di betulla e legacci di vimine: la betulla perché scacciando gli spiriti maligni alcuni rimangono impigliati nella scopa, il frassino come talismano contro l’annegamento, il vimine in onore di Ecate. I sacrifici umani dei druidi venivano offerti con la luna piena in cesti di vimini, e le selci funerarie erano a forma di foglie di salice. Il salice (helike in greco) ha dato il nome all’Elicona, la dimora delle Nove Muse, sacerdotesse orgiastiche della dea-Luna. Secondo Plinio, davanti alla grotta cretese in cui nacque Zeus cresceva un salice.
Presso i Nativi americani rappresenta il rinnovarsi ciclico della vita e della natura. La sua flessibilità evoca la saggezza e la capacità di adattarsi alle tempeste della vita. Fa parte dei rimedi del Dr. Bach (Willow): serve a coloro che si autocommiserano e hanno sofferto a causa della sfortuna o delle avversità e trovano difficile accettarlo. A chi è pessimista e pensa che tutto il mondo cospiri contro di sé.
Il salice cura la psoriasi, gli eritemi ed è efficace contro l’insonnia. La sua corteccia era utilizzata per combattere la febbre e le malattie dovute all’umidità e in particolare i reumatismi cronici. La salicina ha un’azione antireumatica, antitermica e astringente.

Curiosità: il salice è detto “piangente” perché le foglie pendule richiamano le lacrime e il contegno nei funerali. 

Usatelo per: amplificare l’intuizione (foglie), proteggere la salute, superare le avversità, mitigare le intemperanze caratteriali.

Pietre da associare al salice: tormalina nera, selenite, lapislazzuli.

Bibliografia:
Florario. Miti, leggende e simboli di fiori e piantedi Alfredo Cattabiani- La dea bianca. Grammatica storica del mito poetico di Robert Graves

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