Ginepro

Simbologia planetaria: Saturno- Marte

ginepro-caravaggio-il-riposo-durante-la-fuga-in-egittoFino all’inizio del Novecento in Emilia si usava bruciare un ramo di ginepro durante le notti di Natale, San Silvestro e dell’Epifania. Il suo carbone come quello del ceppo, veniva poi impiegato durante l’anno in tanti rimedi superstiziosi. Anche in Norvegia, durante il Solstizio le persone ornavano l’interno delle case con i rami di questo arbusto, spargendone anche sul pavimento affinché purificassero l’aria.
In passato si favoleggiava che il suo profumo scacciasse le serpi, mentre il succo delle foglie e delle bacche guariva dai morsi delle vipere e di altri animali velenosi. Il nome del ginepro deriverebbe dal celtico “gen” cespuglio e “prus” aspro che esprimerebbe l’asprezza dei frutti e il contatto con la pianta. Amuleto contro i sortilegi, in greco era detto “arkéuthos” che significa “allontanare, respingere un pericolo“, forse perché con i suoi rami ricchi di spine era in grado persino di allontanare gli spiriti maligni.
In Estonia si piantavano ginepri accanto alle case per tenerli lontani e si colpiva16_5no con le sue fronde le fessure dei muri per evitare che vi si intrufolassero portando malattie e sventure. Nelle montagne del Pistoiese si appendevano dei ramoscelli della pianta a tutte le porte per impedire che le streghe entrassero in casa.
In Germania si credeva all’esistenza di un genio femminile, “Frau Waccholder“, che aveva il nome della pianta. Se veniva invocata i ladri dovevano restituire ciò che avevano sottratto.
Queste tradizioni furono cristianizzate sulla scia di una leggenda, secondo la quale durante la fuga in Egitto solo il ginepro avrebbe aperto i rami per proteggere la Sacra Famiglia inseguita dai soldati di Erode.
Promosso a panacea universale, il bagno di ginepro liberava le persone dall’accidia e l’organismo dai dolori reumatici. Questa pianta veniva utilizzata anche per contrastare la depressione e ridare forza alle persone esaurite. Sulle ferite ulcerate provoca un effetto riparatore che porta alla guarigione.
Essendo un sempreverde era impiegato nei rituali per la fertilità. Secondo la tradizione le bacche di ginepro sarebbero afrodisiache.

Usatelo per: proteggere la casa, bandire persone ed entità negative, allontanare la tristezza, propiziare la fortuna, aumentare il vigore sessuale nell’uomo, recuperare forza e determinazione.

Pietre da associare al ginepro: agata corniola, onice, ematite, corallo, diaspro rosso.

Bibliografia:
Florario di Alfredo Cattabiani

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