Nel santuario della Madonna del Granato si venera una statua della vergine col melograno. L’evidente somiglianza tra questa statua e le statuette di Hera ritrovate nei santuari di Paestum non lasciano dubbi sulla continuità tra culto greco e cristiano. Entrambe sono sedute su un trono e mostrano un melograno, simbolo di fertilità. Anche la verginità è un elemento che le accomuna (la Dea può tornare vergine ogni volta che si bagna nelle acque di sorgente).Hera regina dell’Olimpo e sposa di Zeus, rappresentava la moglie/madre e puniva le infedeltà coniugali. Era la dea della prosperità, la patrona dei parti, la divinità della luce, colei che dispensava le grazie.
I riti pagani col tempo sono scomparsi ma la tradizione popolare mantiene vivo il legame con l’Antica Religione: ancora oggi infatti, è usanza portare i melograni alla Madonna del Granato in segno di riconoscenza e di ringraziamento.
Il melograno è chiamato “malum punicum” per la sua provenienza dalle terre fenice. Diffuso già durante l’antichità nei paesi del Mediterraneo è da sempre collegato ai culti della Dea Madre.






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Dobbiamo proprio scoprire cosa rappresenta per te la Madre Terra. Io te l’ho detto che assomigli a tutte le rappresentazioni della Madonna?
:o))
Bellissima spiegazione, bel blog!
I culti della Dea si ritrovano spesso nel cristianesimo… Che dal canto suo ha praticamente fatto un enorme copia-incolla di tutte le culture antiche, adattandole, riprogrammandole, distruggendole.
Un saluto!
Grazie Lamia,
mi ha fatto piacere ricevere la tua visita.
Lo dico sempre anche io che la chiesa è esperta di copia-incolla.
E’ molto interessante ritrovare nei simboli e nei segni antichi, strade che riportano a culti dimenticati.
A presto !
Lux