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L’Abbazia di Follina

La costruzione della basilica iniziò grazie all’abate Gualtiero nel 1305. Successivamente una comunità di monaci cistercensi  si insediarono a Follina. A metà del ‘400 questioni politiche spinsero la Repubblica Veneta a chiedere la soppressione dell’ordine. Venezia infatti era una potente Repubblica in contrasto con le forze Francesi che tentavano di impadronirsi dei territori italiani del nord. I monaci di Follina, dipendevano dalla Casa madre di Citeaux in Francia, ed erano visti come possibili traditori. Solo l’acquisto da parte di privati salvò la chiesa. Nel 1902 fu eseguito un progetto di restauro a opera dello scultore Paolo Possamai. Nel 1915 il mons. Caroli e i Servi di Maria ripristinarono la tradizione conventuale. L’architettura è quella tipica tardo-romanica tendente al gotico.
L’asse del lato nord-est pare allineato col sole nascente.
Un’altra particolarità dell’edificio sono le piccole facce umane sulle colonne del Chiostro romanico e sulle arcate. Nell’ angolo sud-ovest del chiostro si può osservare una colonna con un nodo.
Ma da dove arriva questo strano simbolo o meglio che significato racchiude? Potrebbe trattarsi del nodo di Salomone, che ricorda l’unione di due elementi che si fondono per dare origine al “tutto”. I monaci infatti erano soliti trasformare il caos originale rappresentato dalle terre “insalubri” in luoghi coltivabili. Una volta ristabilito l’ordine, ringraziavano Dio per aver concesso alla terra di rendere frutto. Santa Maria di Follina era chiamata “Sana Valle” forse perché i monaci avevano bonificato la zona. Dal punto di vista esoterico il nodo aveva il compito di disperdere stregonerie e malefici.
Potrebbe anche trattarsi di un segno di “riconoscimento” simbolo di fratellanza e unione utilizzato dai costruttori dell’edificio che conoscevano i “segreti del mestiere”.
Il chiostro risale al 1268. Aperto nei quattro lati conduce ad una fontana ottagonale, che spicca al centro.
All’interno invece sono presenti una deliziosa vetrata (decorata con una mano che regge una rosa) e una Madonna Bizantina, antichissima. Adorata ancor prima dell’anno mille si ritiene abbia compiuto numerosi prodigi. Durante la Prima Guerra Mondiale, nel giugno 1918, caddero 264 granate su Follina, ma non vi furono nè feriti nè morti. Secondo la tradizione, questo si deve alla mano protettrice della piccola Vergine di Follina. La scultura rappresenta la Madonna con Gesù bambino. La Madre Celeste porge un calice al bimbo che v’ intinge la mano.
 
“O Vergine Santissima di Follina, che Vi siete degnata di renderVi sensibile in questa vostra cara Immagine, per dispensare a quanti a Voi ricorrono l’abbondanza di ogni grazia, degnatevi di farmi sentire la vostra amorosa protezione.
Nessuno mai rivolgendosi a Voi, ha pregato invano! Anch’io, Madre pietosa, Vi prego di farmi esperimentare la tenerezza con cui mi amate e Vi supplico a concedermi la grazia speciale che Vi domando …
Prendetemi sotto la vostra protezione e con me chiunque mi è caro e fate che io goda della vostra assistenza in questa vita e nel momento della mia morte, per venire poi a lodarVi e ringarziarVi per sempre in Cielo”.
 
 

 

2 commenti

  1. Come prima impressione mi sembrava un luogo abbastanza “normale”: un paesetto costruito alla pendici di una montagna, dove si possono trovare ancora certe usanze di tempo fa come pane fatto alla mattina o cataste di legno vicino alle case dove si ancora usano le stufe .
    Mi sono lasciato ingannare, finche Lux mi ha fatto notare una bella croce (sembrerebbe proprio quella usata dai rosacroce) con delle iscrizioni in latino (ora non me le ricordo ma Lux ha sicuramente la foto) posata qualche anno fa sul muretto che borda il parcheggio.
    Simbolismi, riferimenti all’alchimia, e diverse strutture a pianta ottagonale non mancano all’interno dell’abazia. C’è il classico negozietto dei ricordi (quello dei papiri di Lux) e tanta gente curiosa e non che viene a visitare il chiostro, come se fossero alla ricerca di qualcosa di perduto. L’interno della chiesa è abbastanza spoglio, ma personalmente non mi sembrava che emanasse una buona energia, tantochè che anche Lux se ne è accorta.
    Questo luogo a mio parere merita ancora approfondimenti.

    Complimenti a Lux per il post, semplice ed esaudiente 😉

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