Giglio

Simbologia planetaria: Plutone

uso giglio in magiaIl giglio, originario della Siria, è da sempre considerato un simbolo di fecondità. Simile alla rosa fu associato a moltissime divinità femminili. La mitologia greca racconta che il giglio nacque da una goccia di latte caduta dal seno di Giunone.
In campagna per capire se il nascituro sarebbe stato maschio o femmina si usava uno stratagemma: si chiedeva alla futura madre di scegliere fra una rosa e un giglio. Se avesse scelto il giglio sarebbe nato un maschietto, viceversa, una femminuccia.
Nell’Antico Testamento il giglio evoca la Bellezza, la fertilità e la fioritura spirituale. Nel Cantico dei Cantici Israele viene paragonato ad un giglio fra i cardi mentre nella Siracide è l’emblema della saggezza.
Nel Vangelo di Matteo rappresenta l’abbandono alla provvidenza: “Perché siete in ansietà intorno al vestire? Considerate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico, che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu vestito come uno di loro”.
Il Giglio fu offerto alla Madre di Dio dall’arcangelo Gabriele in occasione dell’ Annunciazione perciò simboleggia la purezza.
La varietà arancio/rossa del fiore fu associata a San Giovanni  perché ricorda il capo insanguinato del Battista.
I fiori di giglio si possono bruciare per stimolare la creatività, l’ottimismo e la gioia di vivere. Nelle notti di luna piena l’olio essenziale (o l’incenso) di giglio bianco facilita le comunicazioni con i mondi sottili e i sogni profetici. Una pianta di giglio in giardino allontana le persone invidiose e le entità negative dalla nostra casa. Indossare un fiore di giglio appena colto (o metterlo in un sacchettino da portare addosso) serve a rompere gli incanti d’amore fatti a nostro danno.

Curiosità: A Roma il fiore era soprannominato “Iunonia rosa” ed era sacro a Lucina (colei che faceva vedere al neonato la luce del giorno), Opigena (la dea che aiutava le partorienti), Cinxia (la dea che modellava il cinto della sposa) e a Iterduca. Era sacro anche a Pudicitia che tutelava la verginità e alla dea Spes (Speranza) spesso rappresentata con un giglio in mano. Chi raccoglie il primo giglio bianco sbocciato nel proprio giardino otterrà grande forza interiore.

Usatelo per: attenuare la sensazione di solitudine, stimolare la positività e l’elevazione spirituale, propiziare la fertilità, allontanare le persone invidiose e sgradevoli, trovare l’amore, superare il dolore per un lutto, rompere gli incanti d’amore, proteggersi dal malocchio, favorire i sogni profetici.

Pietre da associare al giglio: oplale, corniola, aragonite, barite, selentie, celestite, adularia.

Bibliografia:
Florario. Miti, leggende e simboli di fiori e piante di Alfredo Cattabiani

 

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