Le prime “Madri Sacre” furono celebrate all’interno dei culti politeisti con vari nomi: Iside, Cibele, Diana Lucina, Flora, Fauna, Maia, Rea, Pachamama, Kachina.
Indubbiamente le Madri inserite in contesti monoteistici hanno ereditato tutta una serie di attributi appartenenti a divinità ben più antiche. Vi è una forte connessione con l’archetipo Lunare, che da tempo immemore, rappresenta la fertilità, la gravidanza, la maternità e la capacità di nutrire la vita, sia dal punto di vista fisico che psichico. Luna, Terra e Acqua, sono i simboli ancestrali del potere ri-generativo tipico della Donna. Non è un caso che in primavera tutte le celebrazioni riguardanti la fertilità fossero dedicate alle Matres.
La Madre è da sempre associata alle sorgenti a rappresentare l’origine, la purezza assoluta, l’acqua primordiale della creazione. In numerose leggende le donne si bagnano nelle acque di sorgente per avere figli sani e virtuosi. Madre significa anche calore, amore, casa: il fuoco era un attributo di Vesta, dea romana del focolare domestico; la dea e il fuoco erano una cosa sola e formavano il punto di congiunzione e il sentimento della comunità, sia familiare che civile. Il neonato diventava membro della famiglia cinque giorni dopo la nascita, con un rito in cui il padre lo portava in braccio girando attorno al focolare.
L’emblema della Madre per eccellenza è il vaso (coppa o calice). Maria Gimbutas e Mario Pincherle spiegano che la funzione del femminile è quella di preservare e nutrire la vita.
Alcune fra le più antiche statue raffiguranti l’Antiqua Mater rappresentano una figura femminile con una spirale sul ventre a significare l’elevazione spirituale, l’evoluzione e il continuo processo di morte e rinascita. Le linee del labirinto, presso gli Hopi rappresentavano le fasi della vita, il cordone ombelicale e il cammino spirituale legato al centro della Terra.
Il cerchio richiama l’armonia attraverso la dolcezza delle curve, la compiutezza, l’essere umano avvolto e nutrito all’interno dell’Utero. Nel ventre della caverna-utero si dispiega il potere sciamanico, creativo, sessuale della donna. Altro simbolo della maternità è il seno: Iside, Tueris, Hator, Nekhbet, Renenut, Cerere furono raffigurate mentre allattavano.
Latte e sangue sono connessi al potere della Dea basti pensare al ciclo femminile, alla placenta, al primo nutrime
nto di ogni essere umano e in senso più ampio, alla Via Lattea, la galassia a cui appartiene l’intero Sistema Solare (generata dal latte di Era). Il latte è sacro a tal punto da annullare ogni magia perciò è temuto da demoni e spiriti maligni.
Vi è poi il simbolo della Yoni o Vulva sacra emblema della fertilità generatrice.
Nota: questi sono solo alcuni simboli della madre. Per approfondire vi consiglio questo libro: