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Tre suoni curativi per liberare i canali e alleviare il dolore

Il suono associato al respiro e al prana può aiutarci ad alleviare o guarire la malattia. Un capitolo del Tantra Madre del bon descrive l’uso di varie sillabe per rimuovere gli oscuramenti mentali, i blocchi energetici e superare il dolore fisico. La pratica basata sul suono è simile all’agopuntura perché favorisce una maggiore circolazione di prana. Inoltre, liberando le ostruzioni dei chakra può aiutarci a coltivare la saggezza e promuovere lo sviluppo spirituale. Gli yogin antichi hanno usato tecniche di questo tipo per mantenersi in buona salute  pur vivendo in aree isolate prive di assistenza medica.
Possiamo ottenere buoni risultati recitando queste sillabe ad alta voce, recitandole piano o ripetendole solo col respiro (senza voce). Ricordatevi che il respiro ha una vibrazione più psichica che fisica.

Tre suoni curativi
Ripetete gli esercizi ogni volta che ne sentite il bisogno.

Suono PHET! Va recitato in modo rapido e deciso. Ha il potere di recidere l’attaccamento, la mente distorta. Pronunciatelo quando volete dissolvere paure, emozioni e proiezioni negative, blocchi energetici, schemi mentali fissi, incubi.
Posizione: seduti, schiena dritta, occhi aperti (o chiusi se vi distraete).
Rilassatevi e fate dei respiri profondi. Prendetevi dieci minuti per concentrarvi sul problema (o l’immagine/schema ecc), poi fate un altro respiro profondo, visualizzatelo come una palla di neve (è più semplice dissolvere qualcosa se si scioglie nello spazio) ed emettete il suono PHET. Se è stato un incubo a turbarvi ripetete il suono finché l’immagine non si sarà dileguata dalla mente.

Il suono HA PHU allevia il dolore e il fastidio al cuore, ai polmoni, al torace e alla schiena. Queste sillabe hanno un effetto liberante. Vanno ripetute con un tono unico, in modo lento e prolungato. Prima di recitarle portate l’attenzione nel punto in cui provate il fastidio. Inspirate e immaginate di portare il prana attraverso il respiro sulla parte dolente. Sentite una leggera pressione nei tessuti. Poi intonate HA PHU (tono profondo, frequenza bassa). Rilasciate ogni tensione insieme all’espirazione, in un dolce senso di abbandono.

Il suono HIK allevia il mal di testa. Concentratevi sulla localizzazione e sulla sensazione del dolore, portate il respiro all’interno dell’esperienza e ripetete la sillaba. Mentre fate uscire il suono, il respiro e il prana, sentite che anche il dolore e tutte le esperienze che lo circondano vengono rilasciate dissolvendosi nello spazio. Un altro rimedio consiste nel visualizzarsi senza testa durante la meditazione. Nel momento in cui ci sentiamo senza testa il dolore svanisce. Secondo gli insegnamenti bon più rendiamo concreto un problema, più grande diventa. Più l’esperienza è spaziosa e luminosa, minore è l’impatto che hanno su di noi le sfide.

La fiducia semplice e diretta nella guarigione porterà benefici immediati. Se non riuscite a percepirli subito continuate a praticare.

 

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