I nostri antenati indossavano pelli di animali per mimetizzarsi (durante la caccia e le battaglie) o per incarnare le caratteristiche dell’animale stesso, ad esempio l’astuzia del lupo.
Questi “mantelli primitivi” lasciavano trasparire le abilità di chi li indossava, perché per dominare un orso sono necessari forza e coraggio. Col passare del tempo, i mantelli furono realizzati in tessuto, dal lino fino alle sete più pregiate, a rappresentare la ricchezza, il potere o la purezza, perciò divennero un vero e proprio strumento di distinzione sociale.
Re, regine, imperatori e imperatrici di tutto il mondo hanno sfoggiato mantelli tempestati di gioielli (o pellicce), a sottolineare il loro prestigio e nobiltà.
Anche i religiosi, i cavalieri e gli appartenenti ad ordini iniziatici di varie tradizioni, tutt’oggi indossano mantelli a seconda del proprio rango e grado.
Apollonio di Tiana, filosofo, mistico e ricercatore spirituale era solito vestirsi con un mantello di lino bianco, rifiutando abiti in pelle.
Il mantello in molte tradizioni, rappresenta l’umile cercatore che desidera dedicarsi alla formazione interiore. E’ uno strumento che rende l’iniziato invulnerabile agli attacchi dell’ignoranza, o meglio, attraverso il mantello, impara che può scegliere se essere vulnerabile o meno.
Il mantello funge anche da sigillo ermetico; crea un grembo metaforico, facilita la trasformazione delle energie e forse è da qui che deriva l’immagine del mantello magico. Allude inoltre alla purificazione, al distacco dalla materia necessario per entrare in comunione con la Divinità.
l mantello simboleggia l’ingresso nel silenzio e il luogo del silenzio è dove il Divino e il nostro io interiore si incontrano.
Nelle Sacre Scritture, è l’indumento che copre e ripara chi lo indossa e, allo stesso tempo, può essere offerto a chi ha bisogno di riparo. Nell’Antico come nel Nuovo Testamento, è simbolo di cura e dono all’altro. Nel Medioevo, accogliere una persona sotto al proprio mantello, voleva dire darle la propria protezione.
Attributo di Dei, eremiti, streghe e asceti, il mantello richiama il soprannaturale, il regno degli spiriti, ed è un talismano che protegge chi lo porta.
Odino, era rappresentato avvolto in un lungo mantello, emblema dell’estensione del suo potere e della sua conoscenza, ma anche simbolo della sua impenetrabilità.
Eracle, dopo aver scuoiato un leone ne fece un mantello: la leontè che, indossata come magica protezione, divenne parte del costume dell’eroe.
In molte fiabe e leggende si narra di mantelli dell’invisibilità, di mantelli che conducono in luoghi incantati e di mendicanti dai mantelli malconci che si tramutano in magiche creature, ricompensando la generosità di chi li ha soccorsi nel bisogno.
Celebre è il manto della Madonna, che protegge dal male i suoi figli e la Chiesa. Nell’antico Egitto, Iside era raffigurata con un mantello color ebano intessuto di stelle, con luna e sole.
Atena indossava l’Egida, ossia un mantello indistruttibile realizzato con la pelle della capra Amaltea.
Senza pretendere di approfondire una tematica così ampia, ricordiamo il magico mantello della dea Brigid, che ha molti significati esoterici: in primis il richiamo all’arte della tessitura.
In tutte le mitologie del mondo, le stoffe sono veicoli della magia, soprattutto quando si tratta di mantelli o scialli. Offrono riparo dalle intemperie, da situazioni di pericolo e da entità maligne.
ll mantello di Brigid era blu, ma poteva cambiare colore e luminosità (riflettendo i mutamenti celesti e siderali). Essere “sotto il manto di Brigid” significava essere messi al sicuro, un po’ come “mettersi sotto il manto della Madonna”. In Gran Bretagna, le uniformi delle persone con ruoli infermieristici sono di colore blu, a richiamare il colore del mantello di Brigid.
Sia la Dea che Santa Brigida erano ritenute guaritrici e custodi delle partorienti: caratteristica condivisa con Giunone, a ricordare l’esistenza di un filo sacro che trascende i culti e i secoli.
In negativo, il mantello evoca la maschera sociale e l’atteggiamento difensivo.
Sul mantello di Brigid: qui