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Significato simbolico delle cimici

Le cimici sono “animaletti” odiati dalla maggior parte delle persone. Diciamolo: non hanno un aspetto carino, puzzano e provocano ingenti danni alle piante e ai raccolti. Alcuni esemplari succhiano persino il sangue per nutrirsi (cimici dei letti). Una vera seccatura per noi umani, che di riflesso, attribuiamo al cimice significati nefasti che vanno dalla sciagura alla carestia.
Eppure bisogna riconoscere che gli eterotteri sanno cavarsela piuttosto bene: si riproducono a dismisura, sono lavoratori instancabili e si proteggono dai predatori emanando un odore sgradevole. La “corazza verde” li aiuta a camuffarsi e le ali “a svignarsela” quando sono in pericolo.
Insomma, sono strateghi della sopravvivenza e qualcosa di buono portranno pure insegnarcelo…almeno a livello simbolico.
Per esempio a difenderci dalle aggressioni esterne, a restare motivati nel raggiungere i nostri obiettivi, ad attendere il momento giusto per uscire allo scoperto. La cimice in autunno cerca di mettersi al riparo in zone asciutte per sfuggire al freddo. Di conseguenza si avvicina alle abitazioni e cerca di entrarvi per trovare un luogo adatto a svernare. Durante l’inverno poi piomba in uno stato di ibernazione. Nonostante abbia rallentato il proprio metabolismo può succedere che il calore di un edificio la spinga a “riattivarsi” e a rifarsi vedere. Geniale, no?

Se un cimice tenta di attrarre la tua attenzione significa che:
-abiti vicino ad un campo di soia (scherzo!)

-devi trovare il coraggio e la motivazione per agire nella vita
-devi imparare a proteggerti (forse qualcuno ti ruba troppa energia)
-devi trasformare le tue debolezze in punti di forza (le cimici hanno saputo adattarsi)
-devi far “buon viso a cattivo gioco”, studiare una situazione prima di passare “all’attacco”
-è il momento di ascoltare il tuo istinto (i cimici hanno delle belle antenne)
-è tempo di affermare la tua unicità (il loro ronzio è ben riconoscibile)

Se le cimici vi perseguitano o ammirate l’innata curiosità e sfrontatezza di questi insetti magari sono il vostro totem.
Chiedete l’aiuto di questo animale di potere quando sentite il bisogno di proteggervi, quando desiderate allontanare un potenziale nemico, quando vi sentite confusi e privi di energie. Le cimici sono un esempio unico di forza e vitalità: in continua crescita, riescono a sopravvivere per settimane senza nutrirsi!
Sarà sgradevole trovarle fra i panni freschi di bucato o peggio ancora, mentre nuotano nel minestrone storditi dalla luce ma meritano anch’esse il giusto rispetto in quanto maestre dell’evoluzione.
Sognare delle cimici lascia presagire che la nostra quiete sarà turbata da persone spiacevoli e invadenti. Spesso annunciano liti, situazioni fastidiose da sbrogliare. Se nel sogno vieni morso da una cimice il significato muta radicalmente: vuol dire che riceverai una buona proposta lavorativa o che la tua ricchezza aumenterà.

Dal blog “Fragole Infinite”

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E’ questa la stagione delle cimici.
Ingrati insetti, non belli, non utili, non simpatici, non niente.
La cimice c’è ma non lo sai.
Te ne accorgi solo dal ronzio che fa quando decide che è stufa di stare attaccata alla tenda e vuole spostarsi verso il muro, o girare, girare vorticosamente intorno alla lampada del salone. Solo allora sai che c’è.
Non piace a nessuno, guai a schiacciarla, bisogna prenderla con grazia e accompagnarla fuori, buttarla dalla finestra.

In realtà, la cimice ha capito tutto della vita.

Se ne sta quatta quatta in un posto, pensa e pensa, alle sorti del mondo, ai fatti suoi, al mistero del cosmo.
Pensa anche alla sua vita, bistrattata e odiata com’è dalla moltitudine delle persone, che non vede in lei nulla di buono.

Poi, ad un tratto, decide.

Decide di darsi uno scrollone, decide che stare lì a fare passetti sciocchi sull’asciugamano steso non è che sia così divertente. E allora, si finge farfalla.
Improvvisa un volo, una meta non troppo lontana, ruota velocissima le ali, cerca perfino di cantare, anche se quello che le esce è solo un ronzio fastidioso e insignificante, ma non le importa.

Lei sa volare.

E passa dall’asciugamano al muro, fino alla tenda, e lì rimane, ma durante il suo volo guarda giù e si sente perfetta, ballerina improvvisata e nemmeno tanto capace, guarda il mondo dall’alto e si riempie gli occhi di quel che vede perchè sa fin troppo bene che non durerà per sempre.

Guarda giù e sorride.

E quando atterra sulla tenda, pensa alle cose che ha visto durante il suo volo, dal terrazzo alla cucina, e se è di buon umore vola fino alla festa luminosa sulla lampadina e si diverte così tanto che si ubriaca e giragiragira tutto intorno a quella luce, finchè non trova la strada e, stordita, atterra sul divano a pancia in sù e fra sè e sè ride di gusto, e cerca di girarsi per bene ma ride troppo e resta a rigirarsi sul divano.

Da lì, qualcuno la prenderà con delicatezza e se va bene finirà fuori dalla finestra. Se va male, giù dal lavandino.

Ma questo, la cimice non lo sa.

Come vorrei, qualche volta, andare volando a una festa e ubriacarmi con la luce della lampadina.
Che m’importa se poi mi buttano dalla finestra.
Starò ridendo così tanto che nemmeno me ne accorgerò.

Fonte parziale: qui


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