La magia si basa soprattutto sulla legge della simpatia universale secondo la quale tutto è collegato mediante un fluido sottile; qualsiasi movimento nelle varie dimensioni del cosmo si trasmette a ogni altra cosa, con maggiore predisposizione per ciò che è in grado di risuonare con chi agisce. Non esistono aree di discontinuità in quanto l’uomo è un microcosmo che rispecchia il macrocosmo del Creato. Siamo fatti degli stessi elementi dell’Universo e ne riflettiamo persino i processi e gli squilibri. Può esserci un influsso del macrocosmo sul microcosmo, o uomo/uomo. Un mago interviene sugli eventi interagendo con la “regressione cosmica” un particolare modo di riconnettersi alla Creazione dell’Universo per imitare l’azione degli dei o di Dio. Numerosi filosofi e pensatori intuirono l’esistenza di un Centro da cui si sprigiona un’ energia spirituale che si diffonde. Più si allontana da questo Centro e più decade per divenire materia. Il mago riesce ad interagire con questa energia intercettandola quando sta per trasformarsi in materia/evento. E’ in questo spazio e nel tempo sacro del mito che il mago opera mediante la ripetizione delle azioni degli dei nel rito e nelle celebrazioni che consentono di uscire dallo spazio/tempo profano per entrare in quelli sacri, che esistono in una dimensione diversa dalla nostra e hanno compiuto il più grande atto di magia: la Creazione.