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Il settimo chakra: Sahasrara

settimo chakra significatoSahasrara ci permette di giungere all’identità universale e il suo simbolo è il loto dai mille petali. Questo centro psichico ci pone in contatto con la sfera divina e rivela la divinità nel nostro corpo e nei nostri gesti, ci insegna ad abbandonare la sicurezza della razionalità.
Il nostro io non dev’essere rinnegato ma l’esistenza va inserita in un contesto più ampio. Il viaggio di trascendenza è un percorso di liberazione in cui ogni livello include quello precedente; perché si compia, una volta arrivati in alto, bisogna ridiscendere verso il basso e fare esperienza degli orizzonti allargati della coscienza. Col settimo chakra diveniamo coscienti del nostro essere e della nostra energia. Scendendo, questo stato dell’essere, riorganizza le caratteristiche degli altri chakra. Il nostro essere consapevole trasforma il nostro modo di vedere in un’illuminazione (sesto chakra); l’illuminazione guida la creatività e rende chiara la nostra comunicazione (quinto chakra); la comprensione genera la compassione e ci rende capaci di amare (quarto chakra); l’intelligenza direziona il nostro agire (terzo chakra) così viviamo la sessualità e  le emozioni in modo profondo (secondo chakra); nelle nostre radici queste qualità diventano esperienza e si manifestano (primo chakra). Situato sulla parte alta della testa il settimo chakra stimola ciascuno di noi  ad ampliare la conoscenza. Sahasrara simboleggia il diritto di imparare, di avere una corretta informazione, di conoscere ciò che accade, di allargare i propri orizzonti spirituali. L’apatia e la povertà intellettuale sono le forze che ne ostacolano il funzionamento. Nel fisico governa l’epifisi e la corteccia cerebrale.
Alla consapevolezza di questo chakra si arriva solo dalla prima età adulta in avanti quando si inizia a ricercare la spiritualità, sviluppiamo la nostra visione del mondo, ci interroghiamo sulla vita, sull’universo, sull’interiorità. La saggezza spirituale può essere condivisa insegnando, condividendo le informazioni raccolte con altre persone, compiendo un viaggio di ricerca trascendentale. Sahasrara può essere stimolato attraverso la meditazione, le esperienze ascetiche, lo studio, la concentrazione, pensando in modo autonomo e mettendosi in discussione.

Sahasrara disarmonico
L’attaccamento
blocca il settimo chakra perché ci impedisce di elevarci e unirci col cosmo. L’universo è movimento, l’attaccamento si oppone all’avanzamento, concentra la nostra energia in un punto invece che espanderla. Se non superiamo mai tutte le nostre idee, le nostre convinzioni non ampliamo la nostra coscienza, non osiamo rischiare e alla fine  rimaniamo fermi senza scorgere altre opportunità. Se questo chakra è bloccato il viaggio di trascendenza non si compie, il nostro flusso di energia non trova il suo senso e ripetiamo determinati schemi. Chi ha un problema di eccesso nel chakra della corona rischia di diventare un fanatico religioso, di confinarsi nel mondo intellettuale tralasciando le esperienze del mondo fisico. Quando Sahasrara è disarmonico sperimentiamo la confusione perché la mente è investita da troppa energia che non sappiamo come utilizzare.

Sahasrara: ristabiliamo l’equilibrio
significato simbolo settimo chakraSimbolo di identificazione fra anima individuale e universale Sahasrara è detto chakra della corona perché incorona tutto il sistema dei chakra. Quando la nostra energia risale dal primo al settimo chakra, passa attraverso tutti gli elementi diventando sempre più sottile fino a fondersi con l’energia celestiale. Il settimo chakra è associato ad Urano che rappresenta la libertà spirituale, mentale e fisica, la coscienza dilatata, gli interessi collettivi e la rottura degli schemi. Questo pianeta regge i segni dell’Acquario e del Capricorno che assieme a Cancro e Pesci dovranno prestare particolare attenzione all’equilibrio di Sahasrara. I colori associati a questo chakra sono il bianco intenso e luminoso e il viola. Il bianco è il colore della purezza, dell’innocenza, esprime speranza per il futuro e fiducia nel prossimo. In numerose culture evoca la spiritualità e la divinità. E’ il colore che più di tutti rappresenta la saggezza (gli anziani hanno i capelli bianchi). Il viola nasce dalla combinazione di rosso e blu, due colori dalla simbologia opposta. Quando rosso e blu si uniscono in modo equilibratosi originano sublimi tonalità di viola che richiamano il misticismo, l’ispirazione, la libertà, la gentilezza, la fantasia e l’armonia con la natura. Il colore viola espande la consapevolezza, la libertà di pensiero, il desiderio di comunicare. Sul piano fisico incrementa l’attività cerebrale e quella dei nervi sensori e motori, favorisce la respirazione, la memoria e le funzioni intestinali. Il suono radicale di Sahasrara è NNgg.
La cristalloterapia per riequilibrare il settimo chakra consiglia le pietre bianche e quelle viola.
I cristalli incolore ci aiutano ad eliminare qualsiasi disarmonia e possiamo usarli per perfezionare il nostro atteggiamento verso la vita e far chiarezza nella mente e nel cuore. Fra i più importanti ricordo: ossidiana nobile, opalite, calcite bianca, magnesite, apofillite, azeztulite, calcedonio, howlite bianca, danburite, labradorite. Quelli viola sono indicati per le persone che vogliono superare il timore del nuovo, l’ansia e l’irritabilità. Potete usare: ametista, lepidoite, alessandrite, fluorite viola, iolite, tanzanite, spinello e zaffiro porpora.

Bibliografia:

Lux

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