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Gli Angeli e la nostra Aura

angeli e auraTutte le nostre emozioni, i nostri pensieri, anche i più segreti, formano attorno a noi arabeschi luminosi, un vero e proprio “alfabeto” che gli angeli sono in grado di decifrare. Saranno proprio questi simboli colorati ad attrarre verso di noi quegli Esseri di Luce che si trovano sulla nostra stessa lunghezza d’onda.
Questo accade in ogni istante della nostra vita quotidiana, anche durante il sonno. Addirittura i nostri sogni sono ben visibili nell’aura che ci circonda. Attraverso questa immutabile legge, un animo gioioso attirerà Esseri gioiosi, un animo astioso attirerà vibrazioni di astio, un depresso si circonderà di depressione e così via.
Su tutti i piani, da quelli più sottili a quelli della quotidianità, noi e soltanto noi siamo i costruttori della nostra vita. La serena fiducia negli angeli, l’apertura mentale e spirituale nei loro confronti, “segna” in un modo particolarissimo la nostra aura. È come se venisse apposto un sigillo luminoso che i Deva di tutte le specie percepiscono.
Questo “sigillo celeste”, è il contrassegno attraverso cui certe persone vengono riconosciute, localizzate ed usate come canali per far scendere sui piani della Terra energie, intuizioni, consigli, possibilità.
Saper ascoltare, comprendere, condividere e benedire, è il requisito migliore per espandere la nostra coscienza fino sui piani sottili. Non devono rimanere parole vuote, ma propositi da mettere in pratica da subito se vogliamo migliorare.
Per comunicare con gli Angeli, che fanno parte del quinto regno, è necessario saper comunicare, amare e comprendere il quarto regno, quello degli esseri umani, ma anche quello degli animali, dei vegetali e dei minerali; giungere a capire che tutto è vita, che la Divinità si è divisa in tanti frammenti, scendendo ad abitare in tanti regni diversi.
La benedizione crea un’energia luminosa, materializza una forma pensiero piena di bellezza ed armonia che si dirige sulla persona a cui è diretta arricchendone l’aura.
Quando l’aura è compatta, sfolgorante, tutto il nostro corpo è protetto, la nostra energia non viene dispersa, il nostro stato psichico e l’umore migliorano.
Chiunque può benedire un suo simile, un luogo, un oggetto; non c’è bisogno di rituali complessi, basta un pensiero o una parola amorevole, una gratitudine intensa e un desiderio di bene.
L’acqua benedetta esaminata alla fotografia kirlian è completamente diversa da quella comune, assume una colorazione ed una vibrazione particolare che la rende magnetica e, come dice la stessa parola: “bene-detta”, cioè caricata di una “parola” portatrice di bene.
Inviare un pensiero di benedizione verso cose e persone è come inviare loro una sfera di luce, non abbiate dubbi, queste energie non si perdono mai per strada, raggiungono sempre il loro destinatario e lasciano su chi le ha inviate una traccia altrettanto luminosa.
Quando un essere umano, consacrato o no, invia una parola di benedizione, di solidarietà, di amorevole compassione, attira immediatamente l’attenzione dell’Angelo della Potenza.
Questi angeli sono quelli espressamente incaricati di raccogliere le preghiere, le invocazioni, le richieste formulate dagli uomini e di accompagnarle, caricandole con la “Potenza” di cui sono portatori, ovvero la loro stessa energia.
La benedizione dunque, eleva l’uomo di uno scalino e lo pone al fianco di un’entità celeste, a sua stessa insaputa.

Tratto da: “Gli Angeli nel Nostro Futuro” e “Gli angeli fra noi” di Giuditta Dembech

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