Dopo aver creato il mondo e tutte le creature viventi, Dio per ultimo fece l’uomo. Alla fine del suo lavoro Dio, prese un pezzo della propria anima chiara e trasparente e lo diede ad uno dei suoi angeli, dicendo: “vai e mettilo nell’uomo, perché sia buono e saggio, provi amore per ogni cosa che lo circonda e resti sempre legato a me”.
L’angelo prese quel pezzo di anima divina e andò a cercare l’uomo. Però Satana che aveva sentito tutto, decise di sostituirlo con un brandello della propria anima nera, per mettere invece nell’uomo il peccato e l’odio per le creazioni di Dio. Gettò un ramo secco sotto i piedi dell’angelo che inciampò, cadde e il pezzo d’anima gli scivolò dalle mani finendo a terra. Vicino c’era un gatto che aveva visto tutto. Per impedire a Satana di rubarlo lo prese e lo portò via. Il demonio gettò per terra il suo pezzo d’anima malefica e l’angelo, ignaro, lo mise dentro l’uomo.
Quando Dio capì cos’era successo ormai era tardi: l’uomo era stato contaminato dal male. Allora il Creatore chiamò il gatto che aveva salvato e conservato la sua anima divina e gli disse: “Devi andare dall’uomo e stargli accanto, per impedire che la sua parte malvagia prenda il sopravvento“.
Da quel momento i gatti cominciarono a vivere con l’uomo proteggendolo dalle forze del male.
Per questo i siberiani ritengono che siano gli unici esseri viventi in grado di riconoscere Satana e i suoi demoni. E quando nasce un bambino fanno entrare un gatto nella stanza, perché credono che in questo modo lui possa donare al neonato un pezzo d’anima divina.
Tratto da Favole fuorilegge di Nicolai Lilin
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