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Nandina domestica o bambù celeste: significato simbolico e usi della pianta

Forse non lo sai ma in giardino potresti avere un tesoro.
La Nandina domestica è un arbusto sempreverde originario della Cina. Detta bambù sacro o celeste, si narra che abbia la capacità di far scomparire la sfortuna, tanto da essere collocata in prossimità di molti templi orientali.
Le sue bacche rosse spuntano in autunno, dopo la caduta degli ultimi fiori e il viraggio del suo fogliame al porpora.
Nelle composizioni floreali per il nuovo anno (Kadomatsu), si usa per propiziare la longevità e la felicità.
Tradizionalmente i rami di nandina vengono collocati su entrambi i lati di una porta o di un cancello, come dimora temporanea per i Kami.
Si narra che tenere un paio di piante di nandina vicino alla porta d’ingresso, protegga la casa dai danni e dagli spiriti oscuri.
Il nome giapponese della Nandina è nanten, che significa “cielo del sud”. Tuttavia, nanten ha la stessa pronuncia di un’altra parola giapponese, che significa “la capacità di ribaltare le proprie difficoltà in fortune.
Per questo motivo veniva piantata in giardino nella direzione da cui si riteneva provenissero gli influssi negativi e, durante il periodo Edo, si diffuse anche la convinzione che tenesse alla larga gli incendi.
I rami della nandina invece, venivano bruciati nei rituali per allontanare i fantasmi.
Si narra che questa guardiana vegetale sia in grado di dissolvere per sempre gli incubi notturni delle persone: una volta svegli, basterebbe sedersi accanto alla pianta e raccontarle i brutti sogni.
Il sacro bambù celeste è usato nell’ikebana, a significare la longevità, e nell’arte simbolica sacra, a rappresentare i desideri divini.
Nelle composizioni matrimoniali, la nandina esprime il desiderio di felicità degli sposi.
Nandina, camelia, narciso e lingzhi esprimono il desiderio di prosperità e longevità per il nuovo anno. Assieme a peonie e crisantemi, la nandina esprime il desiderio di ricchezza.
Le foglie della nandina sono famose per le loro proprietà benefiche. In alcune erboristerie si possono ancora trovare tonici o preparati contro i reumatismi e la febbre. Le bacche invece, non sono commestibili.

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