Narciso

Simbologia planetaria: Venere

Narciso era il seducente figlio della ninfa Liriope e del dio Cefiso, che secondo il mito, fu castigato da Nemesi per la sua superbia; la dea lo fece innamorare della propria immagine riflessa nella fonte Ramnusia, così il giovane, distrutto da quell’unione impossibile si lasciò morire di consunzione. Dal suo corpo nacque l’omonimo fiore giallo.
Il suo nome greco narkissos deriva dalla stessa radice di narke (torpore) e sembra avere una valenza infera, tanto che a Eleusi si intrecciavano corone di narciso e diademi funebri in onore di Persefone.
Nelle vicinanze del santuario di Amphiaros sorgeva un cenotafio dove Narkissos era onorato come personificazione del Silenzio, condizione primaria del regno dei morti. In Boezia era adorato nella forma di essere divino androgino o assieme alla sorella gemella Narkissa, sua compagna di caccia.
Alla morte della gemella Narciso si rattristò profondamente, tanto che un giorno, specchiandosi in una fonte credette di vederla; fissare quell’immagine simile alla sorella lo consolava, così continuò a farlo.
Narciso annega nella fonte-specchio: la sua è una morte per acqua che nasconde un sacrificio iniziatico. Le acque rappresentano l’origine dell’esistenza, la sostanza primordiale, la regressione nel preformale, la rigenerazione totale, la nuova nascita, perché l’immersione equivale a una dissoluzione delle forme, a una reintegrazione nel mondo della preesistenza.
In un rito precristiano esteso a tutta l’area mediterranea l’iniziando doveva compiere un tuffo come quello di Narciso. Quel bagno scioglieva ciò che era destinato a morire e rivitalizzava i germi della nuova vita.
Lo psicologo Henry Ellis si servì del mito per forgiare il temine narcisismo che consiste nell’atteggiamento patologico della sessualità per cui il soggetto gode nell’ammirare il proprio corpo.
In Cina il narciso è simbolo di felicità e prosperità; del resto, i suoi petali dorati richiamano il Sole.
Anticamente veniva impiegato in tutti i rituali per propiziare l’amore. Collocare un mazzo di narcisi in camera da letto favorisce la fertilità. Raccoglierne uno e tenerlo accanto al cuore attrae la buona sorte.
I narcisi favoriscono la contemplazione, rafforzano la fiducia in sé e attraggono l’amore e l’amicizia.

Nota: è una pianta velenosa. I bulbi contengono la narcissina una sostanza che può risultare letale se ingerita. Il profumo dei narcisi ha un effetto narcotico e possiede proprietà antispasmodiche. In un ambiente chiuso può causare nausea e cefalea. Gli Arabi lo considerano un vero e proprio afrodisiaco, mentre in India, l’olio di narciso si spalma sul corpo prima di pregare.

Usatelo per: propiziare la fortuna, attrarre l’amore, amplificare il magnetismo personale, avere più fiducia in se stessi, favorire il concepimento, esprimere in modo equilibrato la propria personalità, purificarvi dopo un periodo difficile, ritrovare bellezza nella vita.

Pietre da associare al narciso: berillo, giada, agata verde, smeraldo, acquamarina, malachite.

Bibliografia:
Florario. Miti, leggende e simboli di fiori e piante di Alfredo Cattabiani

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