
La Maschera

Le maschere possono incarnare qualità astratte ed ecco che “scoviamo” i piccoli e grandi miti della tradizione popolare: dalla Redònega/Donacia, all’Om Selvarech, alla Caza Selvarega, dalla Procesion de Sant’Orsola a quelle de la Scola (dei morti), Anguane, Mazariol, Martorel, Salvanel, lumara / Prevenco / Trota (incubi notturni).
Il modo più comune per mascherare il volto durante il carnevale consisteva in una tintura col nerofumo ottenuta da un tappo di sughero abbrustolito o dalla fuliggine. Il nero evoca il mondo senza luce da cui provengono gli antenati. Farsi sporcare durante il carnevale era di buon auspicio e sottolineava la valenza sacro-magica della mascherata. Col tempo la gente sostituì la fuliggine pagana con quella cristiana del mercoledì delle ceneri…
Il modo più comune per mascherare il volto durante il carnevale consisteva in una tintura col nerofumo ottenuta da un tappo di sughero abbrustolito o dalla fuliggine. Il nero evoca il mondo senza luce da cui provengono gli antenati. Farsi sporcare durante il carnevale era di buon auspicio e sottolineava la valenza sacro-magica della mascherata. Col tempo la gente sostituì la fuliggine pagana con quella cristiana del mercoledì delle ceneri…
Fantastica! Ma sei passata anche per la Val di Zoldo? Io sono di lì
Ciao e buon proseguimento!
Eliana