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Simbologia del Solstizio d’Inverno

foto_14Il Solstizio d’inverno
Il Solstizio d’inverno a livello simbolico rappresenta l’inizio di un nuovo ciclo ed è connesso al pianeta Saturno poiché il Sole transita nel segno del Capricorno.
Nell’emisfero settentrionale è il primo giorno d’inverno e l’energia si contrae. In quello meridionale inizia l’estate e l’energia si espande. Si giunge all’ultimo quarto dell’anno astrologico un momento adatto all’introspezione e alla quiete.
Come accade in natura dobbiamo rallentare, ascoltarci.
La maggior parte delle persone vive in una sorta di frenesia costante e nessuno si ferma a riflettere. Nessuno rivolge l’energia all’interno di sé.
Il Solstizio d’inverno offre l’opportunità di farlo.
Qualunque cosa emerga dalle profondità della vostra anima prendetevi la responsabilità di dare una direzione autentica alla vostra vita.

I Saturnali
I Saturnali romani venivano celebrati nella Roma imperiale fra il 17 e il 23 dicembre.
Il primo giorno era nominato un rex Saturnaliorum che regnava per una settimana fra banchetti, giochi d’azzardo (proibiti nel resto dell’anno) e danze mentre i ruoli sociali si invertivano. La libertà concessa agli schiavi e il caos di quel periodo ricordavano la mitica età dell’oro governata da Saturno (dio dell’agricoltura).

Saturno e la tradizione induista
Il mito narra che Visnu appare in forma di pesce alla fine del ciclo cosmico a Satyavrata e annunzia che il mondo sta per essere distrutto dalle acque. “Sat” in sanscrito significa l’Un, radice comune a Saturno, che potrebbe rappresentare la divinità che crea e ricrea il cosmo a ogni ciclo, colui che attraversa simbolicamente le acque (ovvero la notte -caos successiva alla distruzione del vecchio cosmo) per approdare alla nuova sponda (ovvero alla luce del nuovo cosmo).

Elementi simbolici di Saturno

Il dio fu raffigurato con:
-il capo rivolto a sinistra e i piedi che formano un angolo retto;
-il falcetto nella mano destra;
-una fiaccola-bastone a simboleggiare la stagione fredda. In occasione dei Saturnali ci si scambiavano fiaccole e statuette d’argilla. Sicché il gioco della tombola è il ricordo sbiadito dell’arcaico gioco-oracolo col quale si cercava di capire la collocazione di ogni persona nel cosmo all’inizio del nuovo anno;
-un tavolino rotondo con tre gambe a “zampa di leone” dove sono appoggiati un dado e un bussolotto.
Vi è una stretta connessione tra Saturno e il gioco d’azzardo: il dio è l’autore occulto del grande gioco nell’attuale ciclo cosmico e regola l’ordine universale tramite le mosse della sua falce-bastone, fino a quando attraverserà di nuovo le acque. Il lancio dei dadi era un importante metodo divinatorio in quanto la Fortuna Romana era espressione della volontà divina.

Acca Larentia
I doni di Saturno ad Acca Larentia ricordano quelli di San Nicola: rappresentano la buona fortuna.

Yule: il nuovo Sole
Il 21 dicembre i Celti celebravano Yule ovvero la rinascita del Sole. Nei paesi dell’Europa del Nord si usava accendere una candela per ogni mese dell’anno. Le dodici candele dovevano brillare fino all’alba per accogliere la rinascita dell’astro. Si decorava anche l’albero solstiziale (in genere un abete).

 Bibliografia:

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